Noiari deriva dal friulano Nojars, gli alberi di noci che anticamente sorgevano numerosi nelle terre circostanti e che in Veneto vengono indicati al femminile Noghere.
Questo piccolo borgo anticamente era un crocevia per i pellegrini che a piedi andavano a Roma. Prova ne è il Cesiol di via Bassie che contiene un affresco del secolo XVI raffigurante Santa Sabina con San Sebastiano e San Rocco. L’opera è attribuita ai pittori itineranti dell’epoca, forse Gianfrancesco da Tolmezzo.
Il restauro del piccolo oratorio votivo e dell’affresco si deve alla famiglia Ziliotto, che commissionando gli interventi ha voluto contribuire al recupero di uno degli ultimi esempi di arte religiosa popolare presente in questo territorio.