Portogruaro: una piccola Venezia
Come il nome stesso evoca, la storia della città di Portogruaro è indissolubilmente legata al fiume sulle cui sponde – attorno al 1140 – vennero costruite le prime abitazioni: il Lemene.
La città si sviluppò grazie ai traffici fluviali e nel 1420 venne annessa alla Repubblica di Venezia, sotto la cui giurisdizione rimase per più di tre secoli.
L’influenza della Serenissima è evidente nello stile architettonico dei palazzi gotico-rinascimentali che popolano il centro, con la barchessa sul lato del fiume per consentire l’attracco delle imbarcazioni mercantili, il cortile interno e il classico androne al piano terra.
Anche Ippolito Nievo cita Portogruaro nelle sue famose Confessioni di un italiano, descrivendola così: “Le case, grandi spaziose, col triplice finestrone nel mezzo, s’allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”.
Portogruaro, dunque, è sempre stata città d’arte e di cultura e ancora oggi offre al visitatore che non la conosce una quantità di scorci e dettagli di grande fascino.
Le opere degne di nota sono il Pozzetto del Pilacorte con le 2 gru che nel tempo sono diventate simbolo della città, il palazzo municipale con l’inconfondibile merlatura ghibellina, il Duomo con il campanile pendente.
E, ancora, l’oratorio della pescheria e i due antichi mulini costruiti in epoca medievale e oggi trasformati in sede per eventi ed esposizioni d’arte.
Credits: foto di Elisa Silvia Rambelli